Nicolas Maillet: un’ode alla terra e al lavoro in vigna

 


Quando si pensa alla frase ‘il vino si fa in vigna’, il produttore che per primo mi viene in mente è Nicolas Maillet, un vero viticoltore-contadino che è raro trovare in cantina. La vigna è il suo terreno d’elezione, quello in cui investe tutte le sue energie e risorse. Possiede circa 7 ettari di vigne situate nel comune di Verzé nel Mâconnais, ovviamente coltivati da sempre in regime biologico, e con una grande attenzione alla biodiversità. Il patrimonio viticolo è importante in ragione dell’età molto avanzata delle vigne, molte delle quali, piantate dal nonno e dal babbo di Nicolas, superano i 60 anni di età.

 



Nicolas produce circa 40.000 bottiglie. La produzione principale è nella denominazione Macon-Verzé, a cui si aggiunge una piccolissima produzione di Aligoté e un’altrettanto piccola produzione in rosso, un Bourgogne Pinot Noir e un Bourgogne Rouge a base di Gamay.
La caratteristica principale delle vinificazioni del domaine Maillet è l’uso sistematico di contenitori in ferro smaltato. Le barriques sono utilizzate unicamente per i vini rossi.
Nicolas predilige i contenitori in ferro (ma ritiene il cemento equivalente) perché conferiscono maggiore stabilità al vino e consentono le lunghe fermentazioni che gli permettono di sviluppare profili aromatici ricchi e al tempo stesso fini. I vini bianchi fermentano per oltre nove mesi ad una temperatura controllata di circa 12 gradi. I lieviti sono ovviamente indigeni, e non si eseguono né collaggi né filtrazioni. Lo stile di vinificazione è il meno interventista possibile: non si effettuano né batonnage né rimontaggi, praticamente il vino non subisce alcun intervento umano durante l’intero periodo della fermentazione. L’imbottigliamento avviene dopo circa 12 mesi. Seguono 6-12 mesi di affinamento in bottiglia prima della commercializzazione. I vini di Nicolas Maillet sono in genere pronti dal momento della commercializzazione.


Aligoté 2019 da vecchie vigne. Nicolas fa probabilmente uno dei migliori aligoté di Borgogna. Ne produce meno di 2.000 bottiglie che vinifica con estrema cura. Le lunghe fermentazioni danno dall’aligoté un profilo aromatico floreale ed agrumato di grande ricchezza. In bocca la naturale acidità dell’aligoté è integrata da una materia e mineralità che è rarissimo trovare nei vini fatti a partire da questo vitigno. Qui l’aligoté passa dallo stadio di disimpegnato vino da aperitivo a quello di vino a tutto pasto, capace di rivaleggiare con chardonnay di ben altro lignaggio.

 


 

Mâcon-Verzé, 2019. Si tratta del vino a base chardonnay che rappresenta la produzione più grande dell'azienda. E’ una bellissima introduzione ai vini del Mâconnais. La vinificazione in contenitori di ferro smaltato conferisce a questo vino una bellissima tensione. E’ un vino piuttosto verticale, dove le parti minerali dominano. Un vino senza rotondità, snello e teso.

 

 

 

 

Mâcon-Verzé ‘Le Chemin Blanc’, 2019. E iIl vino di riferimento del domaine. Viene prodotto dalle uve provenienti dalle vigne più vecchie di tutta la proprietà (circa 80 anni). Porta lo stile del vino precedente ad uno stadio di complessità superiore senza snaturarne stile e caratteristiche. Siamo dunque di fronte ad uno chardonnay snello e teso, con un profilo aromatico in cui dominano agrumi e qualche fiore bianco, e con una mineralità in bocca quasi salina, molto lunga e persistente. Come tutti i vini di Nicolas, Le Chemin Blanc ha un rapporto qualità prezzo semplicemente introvabile altrove.


 

 

*Visita in cantina effettuata il 16 febbraio 2022





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